L’antico Oratorio dei Beghini, da decenni in disuso e in precarie condizioni, si trova dietro il complesso del Brandale, nella zona di via Pietro Giuria ed è ben visibile dal mercato coperto. L’oratorio è dietro ai palazzi medievali della fotografia sottostante.

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Un tempo nell’Oratorio detto dei Benigni o dei Beghini, termine che significa devoti e deriva probabilmente dallo spagnolo, aveva sede la confraternita di Nostra Signora della Natività, secondo il Verzellino preesistente alla costruzione dell’oratorio avvenuta nel 1604.

Secondo il Picconi la fondazione si deve ad alcuni devoti cittadini, che acquistarono e ristrutturarono la chiesa iniziata da frati domenicani e poi abbandonata, che si trovava in località Muretto. L’oratorio era simile ad un monastero, dotato di stanze e di un giardino. La struttura fu poi demolita nel 1683 in seguito dei lavori di fortificazione del Priamàr e ricostruito dal maestro ticinese Giacomo Fontana di Cuvio in luogo vicino al precedente vico di Malcantone.

Tra il XIX e il XX secolo l’oratorio visse un periodo difficile, poiché i confratelli erano pochi e i mezzi di cui disponeva talmente scarsi, da non riuscire a provvedere all’ordinaria manutenzione. Dal 1911, essendo l’oratorio inagibile le funzioni furono officiate nella vicina chiesa della Trinità, oggi scomparsa. Nel 1932 la confraternita fu sciolta e i beni furono incamerati dall’autorità ecclesiastica.

L’attuale oratorio è circondato da un piccolo giardino, l’interno è ad aula unica, con un presbiterio di dimensioni più ristrette inquadrato da due lesene. È ancora visibile buona parte dell’interessante decorazione monocroma a stucco opera di Giacomo Fontana e di un suo collaboratore.

Laura Arnello

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