Venerdì 17 marzo, alle ore 17, il Rotary Club di Savona e la Fondazione “Agostino De Mari” invitano alla presentazione della Mostra “Santa Maria del Priamàr, la cattedrale scomparsa”, allestita nella “Galleria della Curia” di piazza Vescovado, a Savona (secondo chiostro francescano).

La mostra è stata allestita da GBM Venturino, Riccardo Dabinovic, Ezio Filippi e Renato Chiarlone, supportati dal contributo del “Rotary Club di Savona” e della Fondazione “De Mari”, con la collaborazione della Diocesi di Savona. Sarà visitabile dal 18 marzo al 24 aprile, tutti i giorni, con orario 10-12 e 16-19.

Le due date, 18 marzo e 24 aprile, non sono state scelte a caso: il 18 marzo è il giorno della festa patronale, che ricorda l’apparizione della Madonna ad Antonio Botta, mentre il 24 aprile 1543 fu l’ultimo giorno in cui i Savonesi poterono accedere all’antica cattedrale, dapprima rimasta chiusa all’interno della Fortezza imposta da Genova e infine demolita per esigenze militari, attorno al 1595.

La mostra segue un filo conduttore storico e informativo con lo scopo di far conoscere la bellezza architettonica e artistica perdutasi nell’oblio dei tempi e delle generazioni. Ciò grazie a centoventi tra pannelli e tele per una lunghezza espositiva superiore a cento metri lineari.

La parte iniziale accenna ai secolari difficili rapporti politico economici tra Savona e Genova, per passare al periodo d’oro delle cattedrali, descrivendo i loro stili costruttivi dal romanico al gotico. Segue una parte contenente l’estratto di antiche carte con informazioni valide: di questi sono riportate integralmente o parzialmente tanto copie degli originali, quanto gli scritti e le traduzioni delle parti interessanti l’antica cattedrale savonese.

Vengono mostrati anche lo schizzo della cattedrale riportato in una planimetria di fine Cinquecento (conservata presso l’Archivio di Stato di Genova, unico disegno ad oggi) e la planimetria aggiornata di oltre sessant’anni di scavi archeologici condotti nell’area della cattedrale dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri. Su di essi, integrati dalle descrizioni riportate nei documenti, è basata la ricostruzione teorica della cattedrale, con ipotesi della configurazione esterna e interna della chiesa da parte dell’architetto Gianni Venturino, che, seppure con dubbi che resteranno per gran parte irrisolti, hanno  raggiunto un buon grado di accettabilità, senza pretendere  di essere totalmente rispondenti al vero .

Nei  pannelli della Mostra sono illustrate anche le principali opere artistiche che erano conservate nella cattedrale del Priamàr, tra le quali viene esposta  per la prima volta a Savona la riproduzione fotografica in scala 1:1  di un prezioso polittico del 1345 un tempo collocato forse sull’altare maggiore della chiesa savonese e oggi  presente nella cattedrale francese di Albi.

L’Assunta, bassorilievo nella cattedrale di Savona (fotografia di Mauro Brunetti)

L’architetto Venturino, oltre ad avere curato personalmente tutta la grafica, ha coordinato il gruppo dei suoi  tre collaboratori, che in parte hanno tratto l’interessante  materiale esposto grazie anche al contributo fattivo e collaborativo dell’Ufficio Beni Culturali ed artistici della Diocesi di Savona, dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, della Società Savonese di Storia Patria, della Biblioteca universitaria di Genova, dell’Archivio di Stato di Savona, del Seminario vescovile, della Confraternita di S. Maria di Castello e della Biblioteca Civica “Barrili”.

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