Per arrivare alla faticosamente raggiungibile chiesa di San Michele di Alpesella – valle del Letimbro, con accesso difficoltoso da Cantagalletto e dai Ciatti – devo ringraziare due amici di Storia Patria come Giovanni Mario Spano e Silvio Toscano.

La meta è una chiesa campestre savonese già documentata a partire dal 1180, situata nei pressi di Petra Aguçarola, forse riconducibile alla contemporanea Pesarvea. La chiesa può essere raggiunta per sentiero anche da San Bernardo in Valle o dal ponte della Capra, subito dopo il Santuario.

Dell’edificio, rifatto nei secoli successivi e situato vicino ai possessi savonesi della canonica di Ferrania, abbiamo altra documentazione del XII secolo, tra cui anche atti relativi ad una miniera d’argento, una delle poche ad essere indicata in fonti liguri medievali. L’ingresso di una miniera simile, che sfruttava probabilmente lo stesso filone, è ancora visibile nella valle del Lavanestro e fu attiva fino al XX secolo.

Di sicuro sappiamo che, nei pressi di San Michele, nel 1180 si trovavano orti e vigneti per complessive cento tavole di terra. Se ho fatto bene i conti, calcolati sulle misure piemontesi cento tavole corrispondono ad una giornata e quindi ad un terzo di ettaro: una piccola proprietà isolata tra boschi ancora oggi molto estesi.

La fotografia raffigura il lato sinistro della chiesa dove, con fatica, si possono individuare diverse fasi di costruzione; è molto probabile che vi siano ancora resti medievali. Il compito di Storia Patria è quello di ricordare le emergenze storiche del nostro territorio e stimolare ricerche in merito.

fc

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