La via Francigena è notissima a storici ed escursionisti, collegata ai pellegrinaggi che dall’Europa settentrionale raggiungevano Roma: digitando tali termini su Google, si conseguono centinaia di migliaia di citazioni.

Per questo fa una certa impressione trovarla citata, inequivocabilmente e per la prima volta in area savonese, in un documento appena pubblicato nella nostra «Collana di Fonti e Studi» (Il Rotolo di Treponti, 1220-21. Testimonianze su Savona e Noli, a cura di Domenico Ciarlo e Furio Ciciliot).

La strada medievale principale che collegava il mar Ligure al Piemonte era quella che, dopo essere uscita dalla porta savonese di San Giovanni, da Lavagnola saliva a Cantagalletto, per discendere a San Giacomo di Montemoro e, attraverso il valico di Altare, giungere in valle Bormida, dopo la faticosa Montata dell’attuale Cadibona (oggi via Cima Montà).

Chiesa parrocchiale di San Giacomo di Montemoro (Savona), hospitium medievale sulla via Francigena

Nel documento del 1220 appena pubblicato, un testimone afferma perentoriamente che quella di Montemoro è la strada Francigena che viene dalla Lombardia a Savona («strata Francigena que venit de Lombardia Saonam»).

La notizia non è di poco conto e la via di Montemoro – ancora oggi, con qualche piccolo adattamento quasi integralmente percorribile – potrebbe diventare un itinerario importante per escursionisti ed inserirsi così tra i massimi percorsi internazionali.

Ma il lungo documento – inedito e finora pressoché sconosciuto – contiene molto altro. Ne parleremo quando sarà possibile organizzare una presentazione ufficiale; il volume è disponibile nella nostra sede (via Pia 14/4).

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Per un inquadramento generale sull’argomento, ricordiamo anche il lavoro di Carmelo Prestipino, Pellegrini e pellegrinaggi. Chiese e Santuari, ospedali e ponti, tra Liguria e Piemonte, Savona 2020.

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