Si segnala la pubblicazione del II volume dedicato ai treni armati in Liguria (1940-45), patrocinato da Storia Patria, che sarà presentato martedì 25 ottobre (Stella Maris, porto di Savona, ore 16.45). Di seguito si riporta la prefazione di Franco Gallea.
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Il secondo volume storico sul tema dei “treni armati” conclude l’accurata ricerca di Franco Rebagliati su un argomento poco conosciuto della Seconda Guerra Mondiale.
L’impostazione del lavoro è interdisciplinare e segue un quadro storico cronologico a partire dal 1940 (i primi dodici treni disponibili a La Spezia e Taranto nel 1939) fino al 1946 (data dell’inizio dello smantellamento postbellico).
Accanto al racconto delle vicende belliche si sviluppano altri livelli di indagine: i dati tecnici della costruzione dei convogli e delle strutture meccaniche, il sistema organico dell’uso e della tattica militare e anche riferimenti alla vita sociale dell’epoca.
È un lavoro di ricerca accurata con dati inediti ricavati dagli archivi del Ministero dei Trasporti, della Regia Marina e Regio Esercito, che avevano la responsabilità della gestione effettiva dei treni.
Molti sono i riferimenti alla vita quotidiana dei comuni liguri in cui sono accaduti episodi significativi sul territorio nel periodo bellico (Vesima, Campo Ligure, Arenzano, Varazze Savona, Alassio, Ventimiglia e altri) contrassegnati da una eccezionale e preziosa documentazione fotografica difficilmente reperibile in altri testi.
Tuttavia, ciò che colpisce il lettore è il tono narrativo fluido e lineare, che caratterizza lo stile dell’autore e rende godibile l’insieme di una documentazione tecnica completa e unica nel suo genere.
E un servizio settoriale utile agli studiosi della Seconda Guerra mondiale, che onora l’impegno pluridecennale di Franco Rebagliati nella ricerca storica ferroviaria ed è fiore all’occhiello del Dopolavoro Ferroviario di Savona promotore dell’opera.
Mi si permetta in conclusione un riferimento personale.
Io, bambino di dieci anni nel 1943, ho visto più volte passare questi treni armati.
Stavo presso il passaggio a livello di Alassio Santa Croce: il treno usciva dalla galleria a levante della città; avanzava lentamente e con un lungo fischio salutava procedendo con i grossi cannoni abbassati orizzontalmente sui carri per poter passare nelle gallerie.
I soldati, allo scoperto salutavano il bambino che li guardava a bocca aperta agitando la manina.
Grazie Rebagliati per avermi riportato indietro negli anni. E un “amarcord” il sentire che il treno andava a nascondersi nella lunga galleria tra Laigueglia e Andora, suo rifugio preferito.
I fanali di coda svanivano, svanivano come la mia infanzia.
Franco Gallea