a cura di
Furio Ciciliot, Francesco Murialdo, Giovanni Venturi
Geografia del territorio comunale di Giusvalla
Il territorio del Comune di Giusvalla si estende a ridosso dello spartiacque tra la Riviera Ligure di Ponente e la valle Padana ed è circondato dalle prime propaggini degli Appennini. Il vicino valico del Colle di Cadibona (Sella di Altare, per i Valbormidesi) ne segna il tradizionale punto di divisione con le Alpi.
Giusvalla confina con i territori di Mioglia, Pontinvrea, Cairo Montenotte (per brevissimo tratto) e Dego (tutti comuni della Liguria, provincia di Savona) e con Spigno Monferrato e Pareto (Piemonte, provincia di Alessandria). L’attuale territorio comunale ha una superficie di 19,13 Kmq ed è in larga parte collinare, compreso tra i 392 m sul livello del mare del fondovalle del torrente Valla ed i 677 m, quota raggiunta nei pressi del confine con i territori comunali di Cairo e Pontinvrea.
Dai catasti antichi si rileva che il territorio era suddiviso tra il boschivo e l’agricolo e discreta parte di questo ultimo destinato alla coltivazione della canapa. Oggi il territorio è in gran parte ricoperto da bosco ceduo, con ampie superfici prative di fondovalle in corso di rinselvatichimento. I residui di coltivazione nelle aree meglio esposte rappresentano un ricordo della sua antica vocazione agricola.
Il territorio del comune di Giusvalla è in massima parte compreso nella vallata del torrente Valla che riceve il torrente Giusvaletta nei pressi della Cavanna e confluisce nella Bormida di Spigno presso l’omonimo paese in provincia di Alessandria.
La ricchezza di acque del territorio di Giusvalla è evidente dall’alto numero di moglie (marcite) che scandiscono la toponomastica locale e dai numerosi corsi d’acqua; di molti di essi, presenti nei catasti, non è stato possibile risalire alla localizzazione.
L’insediamento di Giusvalla – meno di cinquecento residenti con una densità media di popolazione di circa 24 per Kmq – solamente nei pressi del palazzo comunale e della vicina chiesa parrocchiale di San Matteo assume un aspetto più compatto lungo la strada principale che congiunge il Giovo con Dego.
Altri nuclei abitati di modesta dimensione sono costituiti dalla Cavanna e da gruppi di case sparse, ad esempio presso il mulino ed in prati Proia, formatisi soprattutto a partire dal tardo medioevo in seguito allo sfruttamento del territorio.
In tutto il comune sono presenti abitazioni recenti, soprattutto villette, lungo gli assi viari principali, che alimentano modesti flussi di turismo estivo.
Evoluzione storica ed amministrativa del territorio giusvallese
Nel 991 gli aleramici fondarono l’abbazia di San Quintino di Spigno, dotandola di loro beni personali, compresa anche la giurisdizione feudale su alcuni luoghi tra i quali Giusvalla, Piana e Cagna (odierna San Massimo, frazione di Piana Crixia), già appartenenti alla curia di Dego. Nella seconda metà del Trecento, l’abbazia con le sue dipendenze, tra le quali Giusvalla, “aderì” al Marchesato del Monferrato, seguendone le vicissitudini. Nel 1536 il Monferrato entrò a far parte del ducato di Mantova e nel 1708 fu inglobato nello stato sabaudo. Nel 1723 Giusvalla è inserita nella provincia di Acqui.
Alla fine del 1798 la Francia completa l’occupazione militare del Piemonte ed installa un governo provvisorio (Nazione Piemontese) che avrà vita breve. Nel 1799 il territorio è suddiviso in quattro dipartimenti, portati a sei nel 1801. Tra il maggio 1799 ed il giugno 1800 le forze austro-russe riprendono il Piemonte, formalmente in nome dei Savoia, ma l’esito della battaglia di Marengo riporta Napoleone a dominare su quasi l’intero settentrione d’Italia.
Nell’aprile 1801, il Piemonte viene a coincidere con la 27a Divisione militare e la legisla-zione francese è gradualmente estesa ai suoi territori. L’annessione, ormai solo formale, alla Repubblica francese avverrà il successivo 11 settembre 1802. Giusvalla è inserita nel dipartimento del Tanaro, circondario di Acqui, cantone di Spigno. Nel 1805 la Liguria entra a far parte dell’Impero francese e l’occasione è favorevole per ridisegnarne i confini amministrativi. I circondari di Acqui e di Ceva entreranno a far parte del dipartimento di Montenotte con capoluogo Savona.
Con la caduta dell’impero napoleonico e la conseguente Restaurazione, il Regno di Sardegna torna alla sua integrità territoriale anteriore al 1798. Nel 1814 ricostituisce la provincia di Acqui con Giusvalla nel mandamento di Dego, situazione confermata nella successiva ripartizione del 1818.
Nel 1859 la cosiddetta “Legge Rattazzi” abolisce numerose province tra le quali Acqui e Savona; il mandamento di Dego, con Giusvalla, è separato dal Piemonte ed unito al circondario di Savona nella provincia di Genova. La provincia di Savona sarà ricostituita nel 1927.