a cura di
Nicolò Cassanello, Furio Ciciliot,
Francesco Murialdo, Rosella Ricci
Con il patrocinio di: Comune di Bergeggi, Fondazione Agostino Maria De Mari-Cassa di Risparmio di Savona.
Geografia del territorio comunale
Il territorio comunale di Bergeggi, a forma triangolare, ha un’estensione di 3,5 Kmq e confina con Vado Ligure, Spotorno e il mare. È interamente collinare e comprende una dorsale con andamento sud ovest – nord est che ha i punti più elevati nel monte Mao (m 440) e nel monte Sant’Elena (m 347). Non esistono corsi d’acqua perenni, ma solo ritani tra i quali rio Miranda e rio Valle. La maggior parte dell’abitato si sviluppa su un declivio affacciato sul mare.
La situazione geografica di Bergeggi è praticamente unica. In un territorio così limitato troviamo infatti contemporanemente un porto commerciale tra i maggiori del Mediterraneo e una riserva marina tutelata che nei suoi fondali conserva ancora corallo rosso, bianco e nero.
Storicamente è diviso in quartieri e i più importanti sono Negi, Miordi, Ciazza, Bruxea, Gastaldi, Rovere, Megna. A sud il terrazzo marino del promontorio di Torre del Mare, toponimo recente derivato dall’urbanizzazione della seconda metà del secolo scorso, ha il suo prolungamento naturale nell’isola di Bergeggi.
Il paese, che viveva un tempo su un’economia agricola (con uliveti e vigneti ricavati dal terrazzamento del suolo) e marinara (con la pesca e la conservazione del pescato) si è andato via via trasformando in una località con strutture residenziali a vocazione turistica. Inoltre, in seguito ai riempimenti in mare compiuti a cavallo tra il XX e il XXI secolo, il territorio comunale si è ampliato di vari ettari, che sono stati utilizzati dalle nuove strutture al servizio del porto di Savona-Vado variando notevolmente la linea di costa.
L’isola di Bergeggi (foto Rosella Ricci)
L’andamento demografico – che nel passato ha subito variazioni in concomitanza di epidemie, catastrofi, congiunture economiche con forti fenomeni di emigrazione – segna attualmente un sensibile incremento degli abitanti. Nel 2012 i residenti erano 1.165.
Evoluzione storica ed amministrativa del territorio comunale
Sede di un insediamento del periodo Neolitico, con una frequentazione che ha lasciato tracce nella grotta marina e nella grotta della proprietà Ascheri, scoperta e studiata alla fine del secolo scorso, il luogo di Bergeggi vide sorgere sul monte Sant’Elena un Castellaro abitato da gentes liguri (secoli VI-I a.C.). Al periodo romano che seguì, risalgono le lapidi ritrovate nel territorio, riconducibili forse a un possibile utilizzo e sfruttamento del suolo in rapporto al nodo viario e al porto di Vada Sabatia.
Fino alla fine del X secolo la sua indipendenza amministrativa rimase incerta: se all’interno del comitato aleramico dei marchesi di Savona o in un feudo ecclesiastico del vescovo savonese. Poi nel 992 il cammino storico di questo territorio, comparso per la prima volta con l’antica denominazione di Mede, ebbe inizio: il vescovo di Savona lo aveva legato all’abbazia sull’isola, come uno dei possedimenti donati ai monaci. Due secoli più tardi, secondo le fonti notarili, l’insediamento abitativo era ormai in via di formazione.
Con la sottrazione a Savona della Chiesa di Noli da parte del papa Gregorio IX nell’anno 1238 e la sua elevazione a diocesi, il territorio e il monastero di Bergeggi passarono nel 1245 sotto il vescovo di Noli. Nel 1385 papa Urbano VI cedette la “fortezza e luogo di Bergeggi” a Genova – che li comprese con Spotorno nella podesteria della Costa dei Vadi – per pagare un debito contratto con i genovesi i quali lo avevano liberato dall’assedio in Nocera. L’isola rimase invece di giurisdizione esclusiva del vescovo di Noli fino al 1797.
Bergeggi, circa 1920.
Sotto la Repubblica di Genova, Bergeggi apparteneva dunque alla podesteria della Costa dei Vadi. Con la caduta nel 1797 della Repubblica aristocratica e l’avvento della Repubblica democratica ligure, fu stabilita una nuova organizzazione amministrativa a imitazione di quella francese. Bergeggi acquisì la prospiciente isola e, con l’inserimento nel distretto delle Grotte (Noli) assieme a Spotorno, già nel luglio di quell’anno diede vita a una Municipalità provvisoria.
Un anno dopo fu sancito il quadro definitivo del territorio ligure con Spotorno e Bergeggi a costituire il secondo cantone della giurisdizione di Colombo (Savona). Nel 1799 una legge impose che i comuni perdessero i loro organismi di autogoverno, limitando la Municipalità al livello superiore di cantone. In questa nuova struttura ciascun comune era rappresentato da Agenti municipali in numero proporzionale alla popolazione.
Nell’anno 1800, dopo il burrascoso periodo che coinvolse il Savonese, con alterne vicende belliche durante le quali si ebbe un mese di amministrazione austriaca, la Repubblica Ligure diede vita a una nuova costituzione. In questo ambito nel 1803 la suddivisione territoriale fu semplificata. Del nuovo cantone di Noli facevano parte, oltre a Bergeggi, Spotorno, Tosse, Voze, Vezzi, Portio e Magnone.
Nel 1805, a seguito di referendum, la Repubblica Ligure entrò nell’Impero Francese. La nuova suddivisione amministrativa del Dipartimento di Montenotte confermò, nel Circondario di Savona, il cantone di Noli, comprendente anche i comuni di Bergeggi, Spotorno e Magnone (con Portio).
Il Congresso di Vienna, dopo l’effimera ricostituzione nel 1814 della Repubblica di Genova, stabilì di incorporare la Liguria nel Regno di Sardegna. Alla suddivisione provvisoria del 1815 in tre Intendenze, con Bergeggi in quella di Ponente (estesa da Cogoleto al confine francese, capoluogo Savona), seguì il riassetto del 1816. Venne creata la provincia di Savona, includendo Bergeggi nel mandamento di Noli assieme a Vezzi, Spotorno, Magnone e Segno, situazione confermata nel 1818 e 1859.
Bergeggi (foto di Rosella Ricci)
All’inizio del XX secolo, due fatti rilevanti avvennero nei pressi di Bergeggi. Il 4 maggio 1917, durante la prima guerra mondiale, il piroscafo britannico Transylvania, utilizzato come nave da trasporto delle truppe nel Mediterraneo, fu affondato da un sottomarino tedesco, a poche miglia dalla costa di fronte a Bergeggi. Le vittime della tregedia furono 407, ricordate da una croce con lapide nei pressi di punta Prédani.
Il secondo episodio accadde nel 1921 quando, nella notte del 25 ottobre, esplose il forte Sant’Elena, causando decine di morti, centinaia di feriti e gravi danni agli edifici.