17. Toponimi del Comune di Noli

a cura di:

Furio Ciciliot, Francesco Murialdo, Giuliano Moggio

toponiminoli

noli

Museo Civico Diffuso

Patrocinio e sostegno: Comune di Noli-Museo Civico Diffuso

Geografia del territorio comunale di Noli

Il territorio del Comune di Noli comprende una breve spiaggia tra due capi dirupati, ed una  ripida valletta alle sue spalle immediate che si inerpica fino alla frazione di Voze. Voze si incunea, a sua volta, in una seconda valletta interna, alle cui pendici opposte giace Tosse, la terza attuale frazione principale. Il territorio comunale è di limitata estensione, meno di dieci chilometri quadrati, fortemente scosceso e comprende parte dell’altipiano delle Mànie, condiviso con il comune di Finale Ligure; Noli confina inoltre con Vezzi Portio e Spotorno; la sua popolazione sfiora i tremila abitanti e d’estate si moltiplica per il consistente movimento turistico.

Lungo il confine litoraneo con Finale Ligure, si erge una falesia calcarea (capo Noli) che raggiunge quasi trecento metri di altezza, percorsa sul mare da una strada scavata nella roccia che, negli ultimi anni, è stata di frequente interrotta da frane.

L’insediamento di Noli ebbe origine da due fattori geografici concomitanti: il primo è una spiaggia ciottolosa di fronte ad un mare subito profondo che nel giro di pochi chilometri giunge all’isobata dei mille metri. Il porto – così è infatti chiamato fin dal Medioevo – è parzialmente protetto dai venti più pericolosi e poteva offrire qualche difesa, sia pure piuttosto limitata, alle flotte medievali.

Il secondo fattore geografico importante è l’abbondante presenza di acqua dolce proveniente dall’Acquaviva, sorgente oggi di portata ridotta in seguito allo scavo delle gallerie ferroviarie che hanno alterato l’idrografia sotteranea.

Il territorio è oggi molto urbanizzato lungo la costa ma ha preservato, a causa della sua orografia, il carattere selvaggio di capo Noli, con vegetazione mediterranea relativamente integra, dove si aprono numerose grotte ed antri di notevole suggestione, di cui la principale è quella così detta dei Falsari, a picco sul mare.

Il suo entroterra è strutturato, come detto, in due vallate principali: quella del Luminella, lunga un paio di chilometri e che riceve il rio Acquaviva, e quella del Coreallo, che sfocia a Spotorno, e sulle cui due opposte costiere giacciono Voze e Tosse.

Ancora oggi la pesca riveste un particolare rilievo: Noli è stata uno degli ultimi luoghi in Liguria dove si è tirata regolamente la sciabica, estremo ricordo delle reti da pesca antiche azionate dalla spiaggia. Come in tutti i comuni costieri della Liguria l’attività economica traente è il turismo.

 noli compressa

Noli, circa 1910 (foto di Giovanni Celesia/Jan Neer)

Evoluzione storica ed amministrativa del territorio di Noli

La storia di Noli, pur essendo molto lunga e ben documentata dal punto di vista archeologico e storico, è abbastanza lineare con poche variazioni importanti. L’insenatura dove giace l’abitato e le sue immediate colline fu probabile sede di insediamenti romani se non precedenti, ne vedremo alcuni indizi dalla toponomastica, e già in epoca tardo imperiale e bizantina rappresentò un centro urbano e portuale non secondario da cui derivò forse il nome attuale che alcuni linguisti riconducono a “nuova città” (contrazione del greco-bizantino Nea polis).

Remoti contatti con l’Africa settentrionale sono testimoniati dal culto del santo patrono locale, Sant’Eugenio, vescovo nordafricano martirizzato durante l’invasione vandala, a cui fu ricondotta una prima fondazione del monastero, rifondato nel X secolo sul vicino isolotto di Bergeggi dove, secondo la tradizione locale, alla fine del V secolo, erano giunte le spoglie del santo.

Al volgere del primo millennio, la comunità di Noli si affrancò progressivamente dai poteri marchionali; già attiva nella prima Crociata (1099), alla fine del XII secolo giunse alla piena indipendenza comunale. In quel periodo tentò di ampliare la propria influenza territoriale, allargandosi verso le vicine vallate di Spotorno, Segno, Vado e Quiliano, per acquisire anche il controllo di una via terrestre verso la pianura padana.

In seguito a tali tentativi, Noli si scontrò con il comune di Savona e con i marchesi di Finale. La situazione fu risolta alleandosi con Genova che le garantì, nei secoli successivi, il piccolo territorio ed una certa indipendenza come comune federato, sia pure nell’orbita della Superba.

Il secolo più prospero di Noli fu probabilmente il XIII, quando la città si ampliò fino ad assumere l’aspetto urbano che ancora oggi mantiene integro e, dal punto di vista religioso, diventò sede (1239) di una diocesi di dimensioni ridotte, aggregata per un certo periodo a quella di Brugnato, in provincia di La Spezia, e quindi sulla opposta Riviera di Levante. La completa autonomia ed il titolo di civitas giunsero nel 1245 con bolla di papa Innocenzo IV.

In situazione politica di equilibrio con la Superba e supportata dal limitato territorio, Noli si manterrà indipendente fino alla caduta della Repubblica di Genova (1797), con le stesse strutture amministrative e urbanistiche medievali.

Le tre comunità storiche di Noli, la principale sulla riva del mare, nella vallata del rio Luminella, e le due più piccole di Tosse e Voze, giungeranno ad unificarsi nell’unico comune oggi esistente solamente agli inizi del XIX secolo.

Non bisogna, però, dimenticare che la comunità di Voze, nonostante le sue ridotte dimensioni, fu ulteriormente suddivisa per molti secoli tra il comune di Noli e lo stato di Finale e quindi furono presenti due entità con lo stesso nome in due diversi stati confinanti.

A partire dal Medioevo, il territorio di Noli giungeva verso oriente fino al torrente Coreallo, nella piana di Spotorno. In secoli più recenti, la parte di esso compresa tra il Coreallo ed il torrente Torbora, la cosiddetta Pineta già nominata nel 1254, fu ceduta alla confinante Spotorno a cui ancora oggi appartiene, come risulta evidenziato nelle Cartine 1 e 2.

Nel 1797, con la Repubblica Democratica Ligure, si susseguirono in poco tempo diverse suddivisioni amministrative sull’esempio di quelle francesi. Nell’iniziale ripartizione Noli diventò capoluogo del distretto delle Grotte assieme a Tosse e Voze, elevate al rango di Comune, per passare nel 1798 nella giurisdizione delle Arene Candide (Finale) quale capo-cantone; dalla riforma del 1803, il cantone di Noli passò alla giurisdizione di Colombo (Savona). Nel 1804 Tosse e Voze furono soppressi e riuniti al comune di Noli. Da notare che con il 1797 l’isola di Bergeggi, fino ad allora amministrata dal vescovo di Noli, era passata al comune di Bergeggi.

Nel 1805, con l’incorporazione della Liguria nell’Impero Francese e la costituzione del dipartimento di Montenotte, Noli mantenne il titolo di capo-cantone nel circondario di Savona.

Nel breve periodo della ricostituzione della Repubblica di Genova (1814), la Liguria fu ripartita in sette giurisdizioni, mantenendo per il resto le circoscrizioni amministrative del periodo napoleonico. Il cantone di Noli fu inserito nella giurisdizione di Ponente. Vane furono le richieste di ricostituire la Repubblica nolese.

La stessa Repubblica di Genova dovette sottomettersi alle decisioni del Congresso di Vienna e, dal 1815, doveva entrare a far parte del Regno di Sardegna. Furono stabilite tre Intendenze e Noli inserita in quella di Ponente (Savona). Nel 1816 venne costituita la provincia di Savona e nell’omonimo mandamento troviamo Noli che, nel 1818, diventerà capoluogo di mandamento. Da allora Noli seguirà le sorti della Provincia di Savona, soppressa nel 1859 e ridotta a circondario di Genova, poi ricostituita nel 1927.

Il XIX secolo portò anche altre novità negative alla comunità nolese. La principale fu l’unificazione della sua diocesi con quella di Savona (1820), sia pure con pari dignità ed autonomia giuridica, nel nuovo titolo di Savona e Noli.

Nel XX secolo fu fondamentale l’avvento del turismo che si inserì in un ambiente economico ancora legato alle strutture tradizionali della pesca e dell’agricoltura, commistione che rappresenta uno dei motivi del fascino odierno della città e del suo entroterra, sospeso tra suggestioni ancora vitali del suo passato.

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Dal punto di vista amministrativo religioso, Noli oggi compartecipa della nuova struttura diocesana di Savona-Noli, costituita nel 1986, e comprende tre parrocchie: la principale è San Pietro, concattedrale, nel centro storico di Noli. Uguale titolo a San Pietro presenta la parrocchiale di Voze, eretta nel 1474 quasi sul confine con il marchesato di Finale. La terza parrocchia oggi esistente, quella di Tosse eretta nel 1747, è dedicata a Sant’Ignazio. Le tre parrocchie corrispondono anche, probabilmente, ai tre comuni che ebbero una effimera esistenza in epoca napoleonica.

Oltre a quelle citate, esistono numerose chiese e cappelle, alcune delle quali di rilevante interesse monumentale come le romaniche San Paragorio, subito fuori le mura cittadine; Santa Giulia poi Santa Margherita, su capo Noli; e San Michele, su un colle a guardia dell’abitato; altre due cappelle ricordate nella documentazione storica e nella devozione popolare sono quella di San Clemente e quella di Voze in cui sostò papa Pio VII all’inizio del XIX secolo.

Di notevole interesse è anche la struttura del Vescovado e relative pertinenze a guardia del borgo e sotto l’imponente castello medievale. Dal punto di vista monumentale occorre ancora ricordare, oltre alla struttura urbanistica, le numerose torri cittadine, alcune delle quali ancora rilevanti in alzato.