Le indagini archeologiche compiute recentemente nel territorio valbormidese dalla sezione locale dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri hanno permesso di acquisire nuove informazioni sulle dinamiche del popolamento che hanno caratterizzato l’età dei metalli nelle nostre colline.

Uno dei siti su cui si è maggiormente focalizzata l’attenzione degli studiosi è quello di rio Cavallera, presso Carcare, in cui la presenza di coppelle, figure umane ed altre immagini incise sulle rocce testimonia in modo efficace che questi luoghi furono stabilmente frequentati nell’età del Ferro (IX-II sec. a.C.) da gruppi umani ben organizzati.

Aratro ridotto

Aratro proveniente dagli scavi di rio Cavallera

Attraverso lo studio, ancora in fase preliminare, di ciò che gli uomini della protostoria hanno voluto raccontare sulla pietra e dei reperti ad essi legati emersi nel corso delle indagini condotte sul territorio è possibile oggi proporre una prima interpretazione di quanto rilevato ed osservato, formulando ipotesi suggestive sugli uomini che abitavano le balze rocciose delle nostre valli,  in particolare su quella che fu la destinazione d’uso del sito in un periodo antichissimo, secoli prima  della conquista romana raccontata dalla storia.

Gli scavi del rio Cavallera saranno presentati il 26 gennaio 2018  – ore 14.30, Aula Multimediale, Istituto Patetta, via Allende 2, Cairo Montenotte SV – in una conferenza di Silvia Pirotto e Carmelo Prestipino intitolata Scavare nella storia: nuove evidenze nella ricerca archeologica in Val Bormida che fa parte del progetto Ab origine 2018, organizzato dall‘Istituto Scolastico Superiore Federico Patetta di Cairo Montenotte in collaborazione con Società Savonese di Storia Patria e Istituto Internazionale di Studi Liguri – sezione Valbormida.

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