Il sottotitolo basta da solo a descrivere la complessità di un’opera pubblica che rappresentò il punto di cesura della storia dei trasporti in Liguria: “un secolo e mezzo di storia ferroviaria ligure“.

Per la sua conformazione particolare – decine e decine di vallate in cui scorrono ruscelli che in pochi chilometri percorrono il dislivello di centinaia di metri dai crinali al mare – la percorrenza orizzontale della Liguria fu molto difficoltosa. Ben più facile quella attraverso il mare, spesso unica via percorribile sistematicamente dalle merci. Così per migliaia di anni.

Poi, nel 1868, giunse la ferrovia da Genova a Savona che bucava le colline, contronatura, che permetteva in una sola ora di percorrere quegli ostici quaranta-cinquanta chilometri.

Franco Rebagliati ci raccolta tutto questo con il suo ultimo libro, il numero cinquantuno della sua carriera di storico e divulgatore dei trasporti liguri. Lo fa con il consueto corredo di decine di immagini d’epoca e di testi documentati, analizzando un territorio che, finalmente aperto ai commerci, non fu più quello di prima.

Frapponendosi sulle spiagge, la ferrovia spezzò il rapporto tra i paesi ed il mare, distrusse preziose parti di centri storici medievali e scogliere ancora pressoché vergini, per darci un percorso oggi dismesso ma diventato una lunghissima passeggiata a mare.

Il lavoro é stato patrocinato da: Associazione Dopolavoro Ferroviario-Roma, Regione Liguria, Società Savonese di Storia Patria, Unione Industriali della Provincia di Savona.

Sarà presentato il 12 aprile 2019, alle ore 16.30, nel salone dell’Unione Industriali di Savona, in via Gramsci, 10. Interverranno: Giovanni Berta (direttore Unione Industriali Savona), Furio Ciciliot (presidente Società Savonese di Storia Patria) e Carmelo Prestipino (presidente Istituto Internazionale di Studi Liguri-Sezione Valbormida).

 

 

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