Le spiagge della Liguria (secoli XVIII-XX) è il titolo di una innovativa ricerca che Vittorio Tigrino (Università del Piemonte Orientale) illustrerà il prossimo venerdì 21 gennaio, alle ore 17.00, in SMS Fornaci, Giardino Serenella, corso Vittorio Veneto 73r, Savona, nei pressi del principale arenile savonese.

L’argomento è quanto mai interessante non solo per le vicende storiche ma anche per l’attualità. La conferenza permetterà di comprendere meglio il presente, aiutandoci a programmare il futuro delle nostre spiagge, ambienti su cui si svolge gran parte dell’attività della Riviera. Tigrino ci ha gentilmente dedicato in anteprima la nota che segue.

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L’intervento presenta i primi risultati di un lavoro di ricerca che intende ricostruire, in un’ottica di lungo periodo, la storia delle spiagge della Liguria, attraverso le forme di intervento che hanno riguardato la loro conoscenza, la gestione e la definizione dei diritti sul loro uso.

In questi spazi si sono svolte nel tempo attività e interessi di tipo diverso, e si sono confrontate, spesso in maniera conflittuale, l’appropriazione privata, la rivendicazione della natura “pubblica” del sito, e la proiezione di interessi locali collettivi.

Le spiagge sono state il luogo deputato non solo alle attività legate alla pesca e alla navigazione, ma hanno rappresentato uno spazio materiale praticato anche per l’utilizzo di risorse specifiche (l’estrazione di materiali; la riconversione a terreni coltivati…); allo stesso modo, sulla percorribilità e la natura dei siti arenili – che in particolare in Liguria assumono un valore ancora più importante – si sono sviluppare discussioni spesso aspre, che hanno lasciato fino a noi delle tracce di spazi altrimenti spesso sfuggenti.

Alla mutevole forma e natura di questi spazi ha contribuito poi la grande trasformazione che nel lungo periodo ha caratterizzato la Riviera: Riviera che, secondo una geografia molto articolata e quasi imprevedibile, si è trasformata nel tempo da luogo deputato a pratiche “tradizionali” locali in spazio della produzione o in luogo dello svago.

La storia delle spiagge della Liguria non è tuttavia ad oggi così nota come ci si aspetterebbe, a fronte di una attenzione invece molto forte alla proiezione sul mare della regione. Essa tuttavia permette di porre alla nostra attenzione il fatto che gli elementi del paesaggio costiero sono frutto di negoziazioni secolari che coinvolgono lo stato, le comunità locali, i proprietari privati, e che trasformano il paesaggio in maniera costante.

Costituisce dunque un contributo importante ed utile anche alla discussione pubblica attuale, che, insistendo invece su presunti cambiamenti “epocali”, insiste su una lettura congiunturale delle trasformazioni del litorale odierno, e suggerisce interventi spesso in prospettive di limitata prospettiva.

L’intervento presenterà in particolare due casi studio, collocandoli negli estremi cronologici indicati nel titolo. In primo luogo, si ragionerà sui modi e gli esiti di un intervento che il governo della Repubblica di Genova promosse nel corso del XVIII secolo per regolamentare l’occupazione dei “siti arenili”.

Quindi si analizzerà una operazione di studio e analisi dello stato delle spiagge liguri, effettuata negli anni Trenta del XX secolo, che costituisce ancora oggi una fonte di riferimento per quei lavori che si dedicano a ricostruire le dinamiche di trasformazione del profilo costiero della nostra regione.

Vittorio Tigrino

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