Storia Patria

Società Savonese di Storia Patria onlus

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Società Savonese di Storia Patria

Fondata nel 1885

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Martedì (ore 14.00-19.30)
Giovedì (ore 9.00-12.30)
Sabato (ore 16.00-19.00)
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I nostri auguri con una inedita intavolatura barocca savonese per chitarra

Storia Patria è fedele alla consuetudine di augurare le buone feste con un’opera d’arte. Non si tratta, questa volta, di un quadro ma di un manoscritto musicale inedito di danze per chitarra spagnola del primo Seicento.

Di seguito si riporta un condensato dello studio di Maurizio Tarrini riguardante il documento, rimandando al ben più ampio articolo contenuto nel prossimo volume dei nostri «Atti e Memorie», distribuito gratuitamente ai soci in regola con il pagamento della quota del 2021.

Senza poterle ascoltare, ma ci stiamo organizzando per poterlo fare, immaginiamo la gioia e la grazia di queste musiche, che speriamo ci conducano ad un 2021 sereno e felice.

***

Nel corso del riordinamento del fondo Notai antichi ignoti dell’Archivio di Stato di Savona sono venuti alla luce alcuni frammenti manoscritti d’intavolatura per chitarra spagnola. Il ritrovamento si deve ad Aurora Rossi, funzionaria dell’Archivio, che ce li ha gentilmente segnalati e messi a disposizione.

Si tratta di quattro bifogli, formato 150×210 mm ca., per un totale di otto carte ossia sedici pagine, databili alla prima metà del XVII secolo. La filigrana raffigura uno scudo con croce latina sormontato da una croce latina con bracci trilobati è attestata su documenti genovesi della prima metà del ’600, precisamente dal 1629 al 1633.

I quattro bifogli contengono complessivamente 72 linee e mezza d’intavolatura per chitarra spagnola: un tipo di notazione alfabetica costituito da una linea orizzontale al disopra della quale sono scritte le lettere (minuscole e maiuscole) indicanti gli accordi della chitarra mentre i trattini verticali al disotto e al disopra della linea indicano le “botte” ossia il movimento della mano all’insù o all’ingiù. Il segno # equivale al moderno segno di ritornello. Non vi sono indicazioni metriche o di battute.

Le composizioni musicali contenute in questi frammenti fanno parte del consueto repertorio coevo di danze tradizionali e bassi ostinati familiari alla maggior parte dei chitarristi: Rogiero, Passacaglio, Romanesca, Spagnoletto, Vilano di Spagna, Bergamasca ecc., alle quali si aggiungono brani forse in onore di donne liguri (Savignona, La Grila). È molto probabile che il contenuto sia almeno in parte derivato da raccolte coeve.

Nel tardo Cinquecento e fino al primo Settecento la chitarra era conosciuta come chitarra spagnola identificabile con una chitarra a forma di 8, da cui deriva quella attuale. Un’interessante raffigurazione di chitarra si trova nel Santuario di Nostra Signora di Misericordia a Savona e precisamente nel prospetto della cripta, costituito da una scultura a bassorilievo su tre arcate attribuita a Giovanni Battista Orsolino e ai figli Giovanni e Cristoforo. La datazione non dovrebbe oltrepassare il terzo decennio del XVII secolo (l’opera era già compiuta nel 1642) ed è quindi all’incirca coeva dell’intavolatura.

Maurizio Tarrini

Savona nel tardo Medioevo, testo scaricabile

Angelo Nicolini, nella prima lezione del corso intitolata «Savona e dintorni nel tardo medioevo», descrisse in maniera accurata e sintetica la situazione urbanistica del centro direzionale savonese, fornendo numerose notizie sui dintorni immediati della città.

Tale lavoro è da oggi scaricabile (pdf). Ricordiamo che il volume cartaceo di 176 pagine da cui è tratto raccoglie i testi monografici relativi ai quartieri savonesi, opera di vari autori, è disponibile gratuitamente ai soci in regola con la quota di iscrizione del corrente anno 2020 e raccoglie le conferenze del corso didattico intitolato «Savona. Storie di luoghi fuori le mura», svolto con il concorso di primari istituti scolastici e con un contributo della Fondazione De Mari.

Angelo Nicolini, Savona e dintorni nel Tardo Medioevo

Quattrocento titoli dei nostri libri antichi inseriti nel Sistema Bibliotecario Nazionale

Se i rapporti fisici con soci e studiosi sono in questo momento difficili, non così lo sono quelli da remoto, testimoniati dall’intenso lavoro nella biblioteca e nel disbrigo della cresciuta corrispondenza.

Si è appena concluso il carico dei primi quattrocento titoli di opere antiche nel Sistema Bibliotecario Nazionale (Sbn): il lavoro è stato compiuto da Stefania Salvadori. Per i consigli gentilmente forniti, Storia Patria ringrazia in maniera particolare: Laura De Marco (per la schedatura generale), Walter Montallegro (per le opere antiche) e Giuseppe Pavoletti della Regione Liguria (per la disponibilità e il costante supporto tecnico).

Al momento attuale sono caricati in Sbn oltre ottomila opere della nostra biblioteca, specializzata in storia, arte e archeologia: quelli appena catalogati sono contenuti soprattutto nel Fondo Francesco Loni e comprendono 14 cinquecentine, 55 seicentine, 279 settecentine; la parte residua di 60 titoli risale agli anni 1801-30.

Entro la primavera 2021 si completerà il carico della parte antica, mettendola così a disposizione degli studiosi, che potranno accedervi sotto gli stringenti vincoli del nostro regolamento di biblioteca.

Nella quadreria Gavotti un altro Gabriello Chiabrera, ritratto da Bernardo Castello (dal Greco?)

Un precedente articolo, comparso su questo stesso sito e relativo a un ritratto di Gabriello Chiabrera ritrovato a Genova dal collezionista savonese Renato Giusto, ha spinto Nicolò Gavotti a segnalarci l’esistenza a Roma nella propria quadreria di famiglia di un quadro che fortemente assomiglia a quello savonese.

Lo stesso Gavotti ci ha inviato copia di documentazione in cui, già il 24 aprile 1982, l’autorevole storico dell’arte Pasquale Rotondi lo attribuì a Bernardo Castello, aggiungendo alla propria perizia una dubitativa segnalazione di gran lunga più prestigiosa (dal Greco?). È evidente la rassomiglianza tra il ritratto e la nota incisione di Gabriello Chiabrera che alleghiamo.

Dopo la prima segnalazione del quadro di Giusto, sono adesso disponibili per gli storici dell’arte e per quelli della letteratura ben due diversi ritratti di Gabriello Chiabrera attribuiti, da studiosi diversi, sicuramente a Bernardo Castello, ma ben altri percorsi di ricerca si stanno aprendo.

Si tratta di due quadri che meriteranno sicuramente ulteriori approfondimenti e confronti, promessi alla nostra Storia Patria da autorevoli studiosi.

Storia Patria, contatti esclusivamente per posta elettronica

Per garantire la sicurezza di tutti, la sede rimarrà chiusa fino a quando non sarà consentita la piena ripresa dell’attività.

Nel frattempo, continuiamo a fornire i servizi possibili attraverso la posta elettronica a cui si darà riscontro con la massima solerzia.

La lapide cinquecentesca originariamente posta al confine tra Savona e Albisola (Savona, palazzo Pozzobonello)

In attesa di poterci incontrare di nuovo in conferenze e incontri, ringraziamo coloro che hanno rinnovato la quota sociale e le nuove iscrizioni di buon auspicio per il nostro futuro.

Una fonte per Savona del primo Novecento. Gian Luigi Bruzzone, Il carteggio tra Boselli e Caroggio

Un carteggio sconosciuto tra il principale politico savonese dell’epoca, Paolo Boselli, ed alcuni suoi corrispondenti locali, soprattutto Angelo Caroggio, rappresenta una preziosa fonte di prima mano per capire la città in quel periodo.

Le lettere pubblicate da Gian Luigi Bruzzone sono 122 e vanno dal 1900 al 1926. Sono state riunite con il titolo «Paolo Boselli & Angelo Caroggio».

Paolo Boselli

I testi delle lettere analizzano temi ancora oggi vitali, soprattutto la difficile logistica dovuta all’orografia del territorio. Mondi produttivi importanti che da decine di secoli faticosamente cercano di dialogare: porto e industrie liguri, da una parte; dall’altra, le importanti città padane.

Angelo Caroggio (foto F. Lavagna)

Il volume di Gian Luigi Bruzzone (112 pagine) è disponibile nella sede di Storia Patria: è il quarto pubblicato quest’anno dalla Società ed è stato inserito nella «Collana di Fonti e Studi».

Un assaggio del contenuto è riportato in uno stralcio della premessa dell’autore che riportiamo di seguito.

***

Un’amicizia pressoché sconosciuta questa di Paolo Boselli con Angelo Caroggio, eppure costante, convinta, durata usque ad mortem et post mortem, dal momento che il longevo politico savonese volle testimoniare con un epitaffio celebrativo l’amico di una vita. Sodalizio esteso ai familiari e sopra tutto fattivo, non consistendo in vacui salamelecchi, ma teso a promuovere tutto il bene possibile per Savona.

Professionisti che si sentirono sulla medesima lunghezza d’onda, accomunati da una formazione approfondita e soda, da una cultura poliedrica ed equilibrata, il tutto asceso ad amicizia potenziata dal comune amore per la propria città.

L’amicizia verace è effusiva: per questo furono ambedue paladini per risolvere i precipui problemi del microcosmo sabazio loro contemporaneo, dalle vie di comunicazione, in particolare quelle ferroviarie, alle strutture portuali, all’assistenza dei più bisognosi, ad iniziare dagli orfani e dagli anziani più o meno autosufficienti.

(…) Al centro del dialogo dei Nostri si accampa il problema – fra gli altri – della linea ferroviaria Savona-Torino: esigenza non certo nuova, ove si rammenti che era già auspicata all’indomani dell’assegnazione della Liguria al Regno sardo, stabilita dal Congresso di Vienna.

Il carteggio, semplice e familiare, evidenzia quanto sia tutt’ora insoluto un valido collegamento tra il capoluogo subalpino e le sponde del Mediterraneo più vicine.

Evidenzia altresì il virtuoso sodalizio fra una realtà locale ed un uomo di governo, che nell’amata città natale sa di avere un professionista competente, fededegno e disinteressato, dal quale apprendere le effettive e concrete necessità.

Gian Luigi Bruzzone

Invito ai soci a ritirare il volume 2020 degli «Atti e memorie» intitolato «Savona. Storie di luoghi fuori le mura»

Il  volume di Atti e Memorie della Società, nel suo anno di vita numero 136, è uscito puntuale anche nel 2020.

Si tratta di un lavoro di particolare interesse perché è una guida ragionata di Savona al di fuori del centro storico medievale e ottocentesco.

In studi originali, gli autori hanno affrontato le peculiarità dei quartieri cittadini, da Lavagnola a Légino, dalla Villetta a Zinola, con incursioni in luoghi poco frequentati come, ad esempio, il bosco e gli insediamenti delle alte valli del Letimbro.

I testi sono una rielaborazione delle conferenze effettuate durante il corso didattico omonimo, organizzato con primari istituti scolastici, purtroppo interrotto all’ultima lezione per colpa della pandemia in atto.

Di seguito si riporta l’indice completo, augurandoci che le informazioni contenute siano di sprone per ulteriori approfondimenti. A partire dalla metà di settembre, il volume sarà distribuito gratuitamente ai soci in regola con la quota del 2020.

La strada medievale da Lavagnola a Marmorassi (fotografia di G.M.Spano, 2020)

 

Vol. LVI, 2020. Atti e Memorie della Società Savonese di Storia Patria, n.s. Savona 2020, pp. 1-176

Relazioni delle conferenze del corso didattico Savona. Storie di luoghi fuori le mura (2019-20)

Furio Ciciliot, Savona. Storie di luoghi fuori le mura (pp. 5-7, 1 cartina)

Angelo Nicolini, Savona e dintorni nel tardo Medioevo (pp. 9-25, 1 cartina)

Giovanni Gallotti, Villapiana e Villetta (pp. 27-49, 12 disegni e fotografie)

Giovanni Mario Spano, Lavagnola e dintorni (pp. 51-62, 7 fotografie)

Elvio Lavagna, Santuario e alta valle del Letimbro (pp. 63-78, 8 cartine e fotografie)

Roberto Pastorino, Entroterra savonese: vita nel bosco di Savona e zone limitrofe (pp. 79-95, 16 fotografie)

Giovanni Murialdo, Oltreletimbro, Légino e Fornaci: al di là del fiume (o al di qua) (pp. 97-126, 10 cartine e fotografie)

Aureliano Deraggi, Zinola (pp. 127-145, 5 fotografie)

Appendice: Marcello Penner, Le gallerie rifugio antiaeree nella città di Savona (pp. 147-156, 4 cartine e fotografie)

Atti Sociali 2018 (pp. 159-164)

Atti Sociali 2019 (pp. 165-169)

Atti Sociali 2020 (p. 171).

Il volume è disponibile in Sede, previa telefonata di prenotazione (019 811960) nei giorni di apertura.

Si ringrazia la Fondazione De Mari per il sostegno fornito all’iniziativa.

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Da Petrarca ad Alfieri, viaggiatori a Savona, il volume di Gian Luigi Bruzzone

La lode contenuta nella lettera di Petrarca del 1348 è ben nota, ma vale la pena riportarla nella traduzione italiana «[Savona] città bellissima … già di vederti io mi fui lieto e ti ammirai per l’amenità del cielo e della tua postura» ma tanti altri autori parlano della città ligure nel volume di Gian Luigi Bruzzone appena pubblicato come numero 5 della nostra Collana di Fonti e Studi (Savona in antichi autori e libri di viaggio con un saggio bibliografico sulla Liguria, pp. 80).

Il volume rappresenta anche un inventario di come cambino i tempi e cosa personaggi più o meno illustri cerchino o scoprano in Savona. L’imperatore Filippo II è citato nel 1552 per aver visitato il Santuario della Madonna, apparsa sedici anni prima. Dall’Apparizione in poi il Santuario sarà una delle mete fondamentali dei viaggiatori.

Le citazioni e le descrizioni si affastellano, più o meno standardizzate, segnali evidenti di curiosità diverse. All’opposto, Vittorio Alfieri, nel 1767, «non uscì mai di casa, neppure per visitare quella famosissima Madonna di Savona» come scrive il savonese Filippo Maria Besio, evidentemente frustrato nel suo campanilismo.

La ricerca di Bruzzone si ferma al XVIII secolo: l’auspicio è che prosegua nei secoli successivi e giunga a riallacciarsi alle citazioni negli scrittori nostri contemporanei, da Joseph Conrad a Ernest Hemingway

La seconda parte della ricerca è dedicata ad una bibliografia della Liguria sugli argomenti trattati in precedenza.

Giuseppe Garibaldi fotografato da Carlo Giovara?

La segnalazione di un acquerello di Luigi Gavotti che raffigura Giuseppe Garibaldi ha avuto effetti virtuosi tra cui quello qui proposto, merito del nostro socio Pietro Baccino, che ha anche preparato un breve scritto a commento.

Questa è anche l’occasione per riprendere il nostro lavoro ultra decennale sulle fonti fotografiche savonesi che vide un pioniere in Mario Stellatelli e nel suo libro «Fotografi e fotografia a Savona 1839-1939» che pubblicammo nel 2002.

(archivio Fratellanza Ginnastica Savonese)

A tale lavoro, dedicato ai fotografi, ne seguì un altro (2013), anch’esso di qualità e valore elevati, dedicato alle cartoline (Carlo Astengo, Bruno Corvi, Ivo Rossi, Antonio Vitiello, «Saluti da Savona. Savona nelle cartoline 1898-1912»), per il quale demmo il nostro patrocinio.

La premessa bibliografica significa che il nostro istituto ha ormai una tradizione consolidata nel campo della ricerca fotografica locale, in cui ha un posto di rilievo Carlo Giovara, nato nel 1830 a Fenestrelle, ma nella città ligure lavorò e forse visse almeno dal 1855 al 1905.

(collezione Sabina Varaldo)

Per onorare tale eccellenza savonese, riportiamo alcune fotografie contenute nel libro di Mario Stellatelli, provenienti da archivi e collezionisti segnalati nelle didascalie.

Sull’immagine inedita di questo “personaggio con la barba” possiamo dire che non abbiamo alcuna obiezione su quanto afferma la nostra fonte orale, Rosanna Ugolini pronipote di Giovara, che ci rassicura trattarsi di Giuseppe Garibaldi fotografato dal suo bisnonno.

Ma, essendo anonimi sia il fotografo sia il soggetto, il punto interrogativo del titolo è scrupolo di presidente di società storica …

fc

***

Questa foto di Garibaldi, giunta alla signora Rosanna Ugolini, è opera del suo bisnonno Carlo Giovara. Egli era nato a Fenestrelle nel 1830, quando il padre prestava servizio nella fortezza.

(archivio Rosanna Ugolini)

Degli anni giovanili si sa poco: probabilmente come apprendista sviluppò la sua abilità come litografo e tipografo e in seguito si dedicò anche alla fotografia.

Nel 1855 aveva un laboratorio a Savona, dove nacque il suo primo figlio. Negli anni successivi aprì l’attività anche a Chivasso e poi a Casale Monferrato, forse mantenendo anche quella di Savona. Sono conservate foto della città e dei cantieri navali risalenti al 1872 e 1876.

(collezione Renzo Aiolfi)

Sono stato rinvenuti anche atti notarili del 1889. Nel 1897 si trasferì con la famiglia definitivamente a Savona, come risulta dagli atti del Comune e svolse la sua attività ancora per qualche anno. Si spense nel 1905 e il suo archivio venne ceduto o disperso.

La foto di Garibaldi non ha l’indicazione di una data. L’immagine è quella di un uomo piuttosto anziano, ma non è molto diversa dal disegno di Luigi Gavotti. In questo caso potrebbe essere stata scattata in studio nel 1859.

Si potrebbe anche ipotizzare che Garibaldi venne a Savona anche in altra occasione, non documentata, ma è solo un’ipotesi.

Pietro Baccino

I nostri libri antichi nel Sistema Bibliotecario Nazionale

Stiamo approfittando di questo momento di stasi obbligata per riprendere un lavoro in sospeso: il carico delle nostre pubblicazioni nel Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN).

Molti anni or sono i bibliotecari di Storia Patria vi caricarono numerose migliaia di monografie e articoli, facilitando così le ricerche degli studiosi con opere difficilmente consultabili altrove, frutto di oltre duecento scambi specializzati con università, biblioteche e istituti storici in una capillare rete di rapporti con centri culturali nazionali ed esteri.

Nell’ultima riunione del Consiglio direttivo si è deciso di riprendere tale lavoro procedendo al carico della parte più qualificante della biblioteca, quella antica cioè edita prima del 1830, in buona parte compresa nei Fondi Francesco Loni e Filippo Noberasco. Il primo carico di quattrocento titoli sarà concluso nei prossimi mesi e riguarderà solo una parte dei testi a stampa dei secoli XVI-XVIII.

Informeremo soci e amici del progredire del lavoro, con la speranza concreta di concludere il carico del fondo antico, oltre mille titoli, entro la fine del presente anno. Si tratta in larga parte di testi liguri-piemontesi, tra cui un post incunabolo  come la «Polyanthea» di Domenico Nano, stampata a Savona nel 1503.

Tutti possono contribuire a questa opera di conoscenza, tutela e divulgazione in un modo semplice e trasparente, entrando a far parte della nostra Società o rinnovando la quota di iscrizione.

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